Giorno: 7 febbraio 2018

Lettera della mamma di Martina

Era ottobre del 2010 quando entrai a far parte di questa realtà, di cui ancora oggi porto segni indelebili, che ha stravolto a pieno il mio vissuto ed il mio modo di guardare le cose. Ricordo bene le pareti grigie che contornano quelle stanze, impregnate di dolore, lacrime e sofferenza, ma anche di SPERANZA che emergeva dallo sguardo appena accennato dei piccoli pazienti.

“Quando un bambino entra in ospedale, è come se fosse portato nel bosco, lontano da casa. Ci sono Bambini che si riempiono le tasche di sassolini bianchi e li buttano per terra, in modo da saper ritrovare la strada anche di notte, alla luce della luna. Ma ci sono bambini che non riescono a far provvista di sassolini, e lasciano cadere delle briciole di pane secco come traccia per tornare indietro. È una traccia molto fragile e bastano le formiche a cancellarla. I bambini si perdono nel bosco e non riescono più a tornare a casa.”

Le parole, queste, di un illustre pedagogista che ho voluto farvi ascoltare oggi, perché cariche di significato. Per quanto concerne la mia esperienza, è più che doveroso da parte mia ringraziare i medici, gli infermieri e i volontari che hanno saputo tessere quel filo di Arianna fatto di fiducia e perfette intese con mia figlia Martina, supportandola nei momenti più difficili della sua malattia. Grazie a mia figlia e a quest’esperienza, posso dire di essere una persona migliore, pronta ad aiutare e far sì che la sua breve parentesi di vita non venga mai dimenticata, come quella di tanti bambini che hanno dovuto lasciare questo mondo troppo presto.
La realizzazione del progetto riguardo lo spazio dedicato alla medicheria era uno dei miei obiettivi principali e tra i più sentiti, ringrazio in primis il presidente dell’associazione AIl – Bruno Rotoli, contro le leucemie, linfomi e mieloma, per aver reso possibile la concretizzazione di questo nobile intento.
Il mio augurio è rivolto alla possibilità che tante altre iniziative, come questa, vengano attuate per il bene dei piccoli pazienti e per il favorimento delle loro condizioni.

la mamma di Martina,
Medicheria Pausilipon

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La storia di Susi

Mi chiamo Susi e sono volontaria AIL Napoli dal 2009.

Quando ho iniziato questa bellissima esperienza avevo risolto i miei problemi personali e tanta voglia di donare il mio tempo libero a chi si trova in difficoltà.

Attualmente sono la referente di piazza San Vitale, nel quartiere di Fuorigrotta a Napoli, durante le manifestazioni nazionali. Mi occupo di tutto quello che riguarda la gestione del banchetto; dall’organizzazione dei turni con i volontari, al rifornimento del materiale e alla gestione delle donazioni.

Con il resto dei volontari che partecipano con me ai banchetti in piazza, le manifestazioni sono ormai un appuntamento fisso. Alcuni giovanissimi li ho visti crescere, come Maria che aveva 16 anni quando ha iniziato, e spesso sono proprio loro a ricordarmi che la manifestazione si sta avvicinando e con entusiasmo mi chiedono come dobbiamo organizzarci.

Nonostante le intemperie e il freddo l’entusiasmo di tutti noi per poter distribuire quante più stelle o uova possibili non manca mai, soprattutto perché sappiamo che con i fondi raccolti possiamo sempre più aiutare la sviluppo della ricerca e i pazienti ematologici ad avere una migliore qualità della vita.

Altra attività che svolgo per l’AIL sono le bomboniere solidali. Ho trasformato la mia passione e il mio hobby di ricamare e cucire ad uncinetto in un attività di raccolta fondi per l’AIL, le miei creazioni vengono utilizzate per le bomboniere in occasioni di lieti eventi..la soddisfazione più grande è sapere che la donazione corrisposta alle mie bomboniere potrà garantire per esempio un servizio di assistenza domiciliare ad un paziente ematologico o per l’acquisto di attrezzature medicali.

Devo tanto all’AIL. Grazie per avermi reso una persona più forte che riesce a donare speranza a tanti pazienti ematologici e ai loro familiari.

Susi
volontaria AIL Napoli dal 2009

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